La misoginia di Dio vs la generosità dei trentenni.

Sabato ho fatto colazione con la Sara al Corso Como 10. Sarà stata la giornata (non ho trovato le Louboutin che tanto bramo, traumi della vita), ma la prossima volta, se ci mettono così tanto che se pranzavamo facevamo prima, 35 euro per una colazione glieli do tramite una rettoscopia.

Io e Sara non ci vedevamo da tanto, ed è stato subito amore. Lei per la mia Dolce&Gabbana e io per la sua Chanel.
Facciamo cambio?
Non c’è niente che possa avvicinare due donne come un accessorio che tutte vogliono e poche hanno, se loro ce l’hanno.
Ci siamo raccontate gli ultimi mesi delle nostre vite, la mia storia sembrava la sua, e la sua era la mia.
La conclusione è sempre quella, uomini tutti uguali, interessati solo ad infilarlo da qualche parte e a far gonfiare l’ego.
Solite storie, due palle. Dio deve esser stato davvero misogino per non aver inventato un altro genere umano che vada bene a noi donne.
Fatto trenta, fai trentuno, no?
No.

Sara dice che devo iniziare ad uscire con i suoi amici inglesi che son sempre qui, e che passano i week end tra Montecarlo e Las Vegas.
“Tanto, Giuly, pagano sempre tutto loro. I trentacinquenni sanno come trattare una donna.”
Ho i miei dubbi. Dannata esperienza.
Vabbè, diciamo che è vero che sanno come trattarla, una donna, ma sanno anche, e soprattutto, come buttarla via.

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