Quando ti guardi allo specchio, appena sveglia, senza difese, e ti senti bella.

Sono le 7.30 di mattina e ho già fatto quel trilione di cose che basterebbero tranquillamente per farmi tornare a letto e svegliarmi domani.
Alle 5 ero sveglia, come ogni giorno da un tempo che non conto nemmeno più. Si intravedeva un po’ di luce, fuori dalle persiane, finestre aperte ed una calma surreale.
Poi mi sono alzata e sono andata a correre. Mi sono fatta la doccia, ho pianto, ho asciugato acqua e lacrime mentre si fondevano nella pelle.
Mi sono guardata allo specchio, il seno, le ossa, le vene del collo tirate, non mi piace quando sono senza trucco.
Poi mi sono guardata in volto. Occhi ancora lucidi, guance arrossate, niente mascara, niente blush, niente rossetto, nessuna maschera.
Amo le mie ciglia. L’unica cosa che mi piace di me. Ogni volta che lo ricordo, Antonella ride. Non ci crede, l’unica cosa, le ciglia, no dai.
E invece sì.
Così lunghe, intense, piene anche quando sono nude. Soprattutto quando sono nude.
Di me dicono tutto.
Ecco perché metto sempre il mascara, quando esco.
Alzo il muro e mi nascondo.
Mi guardo meglio. Di nuovo le ossa, le fossette, le ciglia, gli occhi.
Ho una luce, tra quei due occhi lì, così castani, così banali, che io non riesco mai a vedere, mai a sentire.
Ma ora l’ho toccata, e penso che senza veli, il mio sguardo mi rende quasi bella.
E, senza il quasi, mi rende viva.

C’è quella canzone che dice che uno la mattina si sveglia pieno di vita, e poi però le giornate durano così tanto che stare bene sempre è impossibile.
Bene, oggi ho deciso di fare una cosa nuova.
Oggi ho deciso di provarci.

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