E anche questo Natale è andato.
E’ stato un Natale strano, questo. Come se stessi capendo la vita tutta d’un botto, e quello che credevo fosse vita fino ad ora, non lo è più.
Dev’essere questo, crescere. Lasciar andare quello che eri, senza aggrapparti a ricordi per sentirti vivo. Capire che la vita è davanti a te, e non indietro.
Lasciar andare qualcuno non è la fine, ma l’inizio.
E un sacco di altre lezioni da quattro soldi che frullano in testa a tutti, prima o poi.
Mia madre mi ha dato uno sciroppo scaduto e credo che morirò presto.
Sono vacanze stanche, ammalate e malate, strane, ma belle.
Dopo un anno e quattro giorni sono tornata nel posto che un tempo era mio e che poi ha smesso di esserlo perché mi ricordava A. quando A. non ricordava me.
Dopo un anno, ci ho rivisto, a quel tavolo, mentre ci tenevamo la mano, e ci guardavamo, e basta, quasi riuscivo a toccarci, e dentro ho sentito un senso di pace che non era più mio da tanto tempo, e ho capito di averlo lasciato andare.
E’ una sensazione strana, pensare di essere precipitata credendo che non potesse esserci altra soluzione, e poi scoprire che non solo un’altra soluzione c’è, ma la sto anche vivendo.
Ti prego, dimmi come hai fatto a lasciarlo andare…
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Ho sofferto tutto quello che avevo da soffrire, poi non mi è rimasto più niente.
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…è pesante, sembra che non passerà mai…
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prima o poi lo farà, vedrai. anche se ti sembra impossibile.
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