Continuava a passarci sopra le dita, come se si volesse prendere parti di me che sa di non potersi prendere.

Stamattina mi è venuta un’improvvisa voglia di ascoltare gli Smiths e di non pensare a niente. Di prendere le cose come vengono, che la vita è solo e soltanto questa, non possiamo andare allo sportello degli oggetti smarriti, delle cose perdute, e chiedere di riavere indietro qualcuno o di prendere il qualcuno che qualcun altro.

Ho dentro un senso di pace, quando sento gli Smiths, che forse se mi fossi ricordata prima di loro queste vacanze sarebbero state diverse.
Mi sono guardata il tatuaggio che ho sull’avambraccio destro. Don’t think twice, it’s all right. Bob Dylan.
Ho pensato al perché l’ho fatto, al per chi. Ieri, Francesco, mentre era dolorante sul suo divano, me lo accarezzava. Continuava a passarci sopra le dita, come se si volesse prendere parti di me che sa di non potersi prendere.
Poi ho pensato a quanti altri passeranno le proprie dita su quelle parole. Mi tornano in mente gli Smiths e quel non pensare a niente.
Stacco la spina. Accendo la luce.

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