Le rughe che ti rendevano più uomo di quello che realmente eri.

Un mese fa (ok, un mese e due giorni e mezzo fa) ho dovuto cancellare whatsapp, mi si era impallato. Sarà stato un segno di chissà quale Dio, ho perso tutte le conversazioni.
È già passato un mese.
Ho perso quel poco che ancora mi teneva aggrappata a te.
Parole.
Solo parole. 

Qualche giorno prima, per la prima volta dopo un anno e n mesi, sono andata a rileggermi le nostre conversazioni.
Dopo tanto tempo ho ricordato ed ho smesso di sentirmi stupida. Stupida perché tu mi facevi sentire così giusta, poi, quando te ne sei andato, senza motivo, è come se fosse successo tutto solo nella mia testa.
E invece quelle parole hanno riportato tutto a galla, le tue dita intorno al mio collo, il rumore dei tuoi morsi, le rughe che ti rendevano più uomo di quello che realmente eri, il modo in cui mi violentavi con un semplice sguardo.
L’altro giorno leggevo da qualche parte che le storie che più ti restano dentro sono quelle vissute a metà. Quelle che non sono state e invece sarebbero dovute essere. 
Forse è per questo che tu ti sei appropriato (ingiustamente) di tutto quello che ho. E ancora lo fai, nei miei momenti di debolezza, quando mi manca qualcuno, quando mi mancano tutti,

alla fine mi manchi tu.

2 risposte a “Le rughe che ti rendevano più uomo di quello che realmente eri.

  1. Le storie vissute a metà sembrano quelle che meglio si incollano sul cuore, hai ragione, ma forse è solo quello spazio libero, quello che doveva completarle e che resta a disposizione dei nostri pensieri-scrittori a non farle morire del tutto. Molto spesso, il tempo poi le ridimensiona e il grande uomo diventa un bambino idiota. Un abbraccio

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