“Il mostro Dio vince sempre. Un nemico che non conosce sconfitta e mai la conoscerà.”
Venerdì sera, pioggia imminente fuori, un divano dentro, io che mi lamento per le troppe caramelle mangiate qualche ora prima (sì, come i bambini), R. che sospira e mi sopporta.
L’occasione giusta per accedere a Sky On Demand e far partire The Knick.
E’ bastato il combo Soderbergh, Clive Owen, inizio ‘900 e qualche sbudellamento nel trailer per farmi dire “devo-assolutamente-vederlo”.
Parliamo del Soderbergh di Sesso, bugie e videotape, e di uno dei pochi attori inglesi che riesco a tollerare e che anzi, ultimamente sposerei. La mia indole autolesionista ci andrebbe a nozze.
Un ‘historical medical drama‘ ambientato in un secolo corrotto, razzista, spacciatore e spacciato.
Ultimamente siamo così preoccupati a pensare a cosa succederà domani (solo per citare le ultimissime: Philae, atterrato dopo dieci anni su una cometa, e Interstellar, film che io ho semplicemente adorato e rivedrò presto), che ci stiamo disinteressando a cosa invece è già successo e ci ha portato ad essere quello che, nel bene e nel male, siamo oggi.
Le miniserie belliche di HBO (Band of Brothers e The Pacific) prodotte da Spielberg e Tom Hanks, che trattano l’argomento Guerra Mondiale in modo struggente, duro e crudo, sembrano più lontane che mai.
Ben venga un tuffo nel passato.
Così, Owen è John Thackery, un famoso medico di fama internazionale. Leggasi anche “cocainomane razzista ed egocentrico, nichilista e maschilista”, come ogni protagonista che si rispetti.
Vestito a metà tra Charlie Chaplin e un dandy, sale in carrozza e si inietta una dose di cocaina, dritta nella vena del piene. La preferita dei drogati.
Si rimette le scarpe, delle stringate bianche che, ammetto, comprerei subito.
E via al Knick.
Tra razzismo, corruzione, tubercolosi, lotta a chi prende più pazienti, prostituzione, medicina agli albori e pazienti paragonati a maiali, da aprire e rovistare tra gli organi in cerca di una risposta, di un lampo di genio che chissà se mai arriverà, e cocaina, considerata come una manna dal cielo, la soluzione ad ogni male, questo drama non è poi così lontano dall’epoca in cui ci troviamo a vivere oggi.
Concludendo, non vedo l’ora della terza puntata.