Quante volte vi siete trovati di fronte a ragnetti così piccoli da essere praticamente invisibili, eppure siete scappati a gambe levate sulla sedia più vicina (ogni riferimento è puramente casuale *coff coff*)? O avete iniziato a sudare freddo dopo tre piani in ascensore (altro riferimento casuale)?
Quante volte vi siete chiesti da dove partono tutte queste – infondate, paure, paranoie?
Ora quell’inizio sarebbe stato trovato.
Esisterebbe, infatti, un interruttore nel nostro cervello che fa scattare quelle ansie che a volte si trasformano addirittura in malattie, fobie come la claustrofobia o l’aracnofobia, per dare un nome alle due citate sopra.
Il tutto viene elaborato in una specie di telecamera, amigdala, e sembra che le nostre reazioni partano tutte da lì.
L’amigdala, a sua volta, verebbe comandata da neuroni che si trovano in una specifica regione del cervello (nucleo paraventricolare del talamo, Pvt) molto sensibile, una specie di sensore.
L’amigdala e il Pvt sono collegati da molecole (chiamate Bdnf – Brain-derived neurotrophic factor) che stimolano la connessione tra neuroni. (Oltretutto, la prima molecola Bdnf fu scoperta negli anni Cinquanta dalla nostra Rita Levi Montalcini, che si guadagnò il Nobel.)
Tutto questo per dire cosa?
Gli ansiosi, nel mondo, sono oltre 40 milioni, stando alle ricerche. Secondo me, sono molti di più. Ora che si è scoperto dove nascono le paure forse potremmo, un giorno, riuscire a dominarle con cure specifiche.
Per un mondo più sereno.
Io in primis attendo quel giorno.