La ricetta dell’ infelicità: tequila, Jeff Buckley, ricordi, Dolce&Gabbana

Avere una giornata mondiale della felicità è come avere una giornata dedicata a Babbo Natale. O all’amore. (Oh, wait.)

Però, visto che mi dicono sempre tutti di guardare alla vita con meno pessimismo, io questa felicità stasera la voglio festeggiare.
Un bicchiere di tequila da una parte, poi un secondo, un terzo, almeno fino al quinto. Anche se per digerire un festeggiamento del genere altro che cinque bicchieri ci vogliono.
Vabbè.
E dall’altra le decolleté di Dolce&Gabbana, quelle nere di pizzo che tanto amo e che non riesco a mettere da due mesi perché continua a piovere e guai se si bagnano, quelle scarpe per me sono sacre.
Sarà che mi ricordano uno dei momenti più belli della mia vita. O felici, che qualsivoglia, per restare in tema.

Ecco, ora altro che tequila che ci vuole, per festeggiare la consapevolezza di star festeggiando qualcosa che non esiste.

Metto su Jeff Buckley, spengo la luce, mi butto sul letto, con ai piedi i ricordi di quando qualcosa di importante ancora l’avevo e in mano il ricordo di quando l’ho perso.
Cala il sipario.
Evviva la felicità.

Ps: Oggi sono andata al supermercato. L’ho fatto giusto per dare una svolta nuova alla mia vita, dato che al supermercato non ci vado mai.
Tra i tanti danni commessi, mi sono tranciata una caviglia lanciandomi addosso il carrello, dopo averne perso il controllo, il che ha comportato che mi buttassi addosso ad un impianto di cioccolato, rovesciando tutto. Tutto.
E mi chiedo ancora perché sono single.

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