Ieri sera ho guardato Servizio Pubblico. Ad un certo punto, Santoro guarda i suoi appunti, con i pugni sul tavolo, la sala, in perfetto silenzio, pendente dalle sue labbra, ed esordisce con “Volevo sentire *paura di riflessione* Cacciari.”
Ho avuto un flashback, a quando quella pausa di riflessione da quella parte della cattedra era una pausa di terrore dall’altra parte della cattedra, quella degli studenti.

Del liceo mi manca avere delle scadenze, non rispettarle, crearsi delle piccole abitudini tra le grandi, decise da qualcun altro, e poi, i problemi raccontati appoggiata ai muri delle pareti di cartone.

Ma no, quei tre, infiniti, secondi in cui nella tua testa passano tre ave maria, quattro padre nostro, qualche imprecazione perché tu dovevi andare a lavorare, no, non mi mancano affatto.

3 risposte a “

  1. Anche a me manca la confidenza che c’era tra compagni di classe al liceo. A quei tempi conoscevi ogni minimo particolare della vita dei tuoi compagni, anche di quelli che ti stavano antipatici; all’ università invece i rapporti sono molto più tenui, perché i tuoi compagni sono troppi, il tempo che passate insieme é troppo poco, e più in generale non c’é più quell’ atmosfera intima, di condivisione di tutto tipica del liceo.
    Dal punto di vista umano gli anni liceali sono i migliori in assoluto.

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