“Nessuno può farti più male di quello che fai tu a te stesso.”
Mahatma Gandhi
Le domeniche di inizio autunno sono il male di vivere, più di quelle invernali, perché a Dicembre già sei abituato ai monsoni e ai piumoni che ti trascini ovunque per casa, ad ottobre invece no.
Guardi fuori dalla finestra e sospiri pensando alla domenica precedente, sole, shopping, ancora a mostrare quel poco rimasto dell’abbronzatura.
E poi arrivano “come il sole all’improvviso” domeniche come quella di due giorni fa. Peccato che al posto del sole, all’improvviso sia sbucata la pioggia.
Mi è venuta in mente una domenica pomeriggio di qualche anno fa, faceva un po’ più caldo di ora. Era fine agosto, c’erano giusto quei 20 gradi in più.
Ho tirato fuori ‘La verità è che non gli piaci abbastanza‘, mi sono messa a leggerlo, mentre mi chiedevo perché lui d’un tratto avesse smesso di cercarmi, di dirmi che aveva voglia di vedermi e che gli mancava il mio profumo.
Mi trovavo in tutte le descrizioni, trovavo me, e lui, e pensavo che no, io sono diversa dalle altre, non sono insipida come tutte quelle che lui ha frequentato prima di me e molto probabilmente anche durante.
Torna. Non può non tornare. Si diverte con me, lo faccio ridere, faccio ridere sempre tutti, e i nostri respiri vanno in sincro.
Ma P. è stato solo il primo dei tanti che non potevano non tornare e che invece non sono tornati.
(A dire il vero un anno dopo è tornato, per poi andarsene di nuovo, ma eviterei di mettere il dito nella piaga.)
C’è una ragazza che commenta spesso foto e stati di M. su Facebook. Dannato 2.0.
All’ennesimo commento mi sono chiesta chi fosse quella stronza. Stronza e pure troia. Perché sì.
Io gelosa di M., quando tre giorni dopo il suo “Non so prendermi le mie responsabilità” già non lo pensavo neanche più.
Ha messo una foto di lui con una maglietta di Bob Dylan. Io Bob ce l’ho tatuato sul braccio. Gli piaceva, quel tatuaggio. Io cercavo in tutti i modi di nasconderlo perché l’avevo fatto per A. e lui lo sapeva, perché lui c’era, c’era sempre, fino a quando non c’è stato più.
Ha dei bellissimi occhi, M. Mi mancheranno.
Ma A. mi manca di più. Mancherà sempre di più.
C’è questo vortice che mi sta risucchiando, Stefano dice che va bene se sto dimagrendo, se lo sto facendo in modo così veloce. Va bene anche se non ho mai fame, se ho la nausea quando penso al cibo. “Va bene, basta che non mi diventi un caso patologico.”
Io un caso patologico lo sono da tutta la vita.
C’è una parte di me, una gran parte di me, che vuole dimenticare A., che sa che ho raggiunto il limite, da un pezzo ormai. Ma c’è un’altra parte di me che non vuole cancellare il modo in cui lui mi guardava.
Perché se mi tolgo quello, non mi rimane niente.
Penso a cosa gli direi se dovessi incontrarlo. Gli mentirei, dicendogli che sto bene, che ho imparato a vivere, a lasciarmi le cose alle spalle. Era più facile di quanto pensassi, gli direi.
Che, tradotto, significa “Non sono più la ragazza complicata che ero quando te ne sei andato. Puoi tornare da me.” Devi tornare da me.
Elias Canetti
le dieci categorie di uomini da evitare le ho conosciute tutte e 10, e adesso le evito tutte e 10, anche se qualcuno riesce sempre a fregarmi, almeno fino a quando non avrò capito a che categoria delle 10 appartenga. Anche io ho sofferto per una M…e ci soffro ancora…. sarà mica quella lettera dell’alfabeto a portare sfiga???
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Tutte le lettere dell’alfabeto portano sfiga quando si tratta di uomini.
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Ricorda Giulia, non esiste una persona giusta per noi.
Esiste una persona che, se ti fermi un attimo a pensare, è in realtà la persona sbagliata. Perché la persona giusta fa tutto giusto, arriva puntuale, dice le cose giuste, fa le cose giuste, ma non abbiamo sempre bisogno delle cose giuste.
La persona sbagliata ti fa perdere la testa, fare pazzie, scappare il tempo, morire d’amore. Verrà il giorno in cui la persona sbagliata non ti cercherà e sarà proprio in quel momento in cui vi incontrerete che il vostro donarsi l’un l’altra sarà più vero. La persona sbagliata è, in realtà, quello che la gente definisce una persona giusta. Quella persona ti farà piangere, ma un’ora dopo ti asciugherà le lacrime. Quella persona ti farà perdere il sonno, ma ti darà in cambio una notte d’amore indimenticabile. Quella persona forse ti ferisce e dopo ti riempie di gentilezze chiedendo il tuo perdono. Quella persona potrà anche non essere sempre al tuo fianco ma ti penserà.
E’ bene che ci sia una persona sbagliata per ognuno di noi perché la vita non è sicura, niente qui è sicuro, quello che è sicuro è che dobbiamo vivere ogni momento, ogni secondo, amando, sorridendo, piangendo, emozionando, pensando, agendo, desiderando…
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