Happy autumn days in Mailand.

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Ieri ho avuto la geniale idea di uscire coi capelli bagnati, che tanto c’era un sole bellissimo. Peccato sia novembre. Peccato il vento da neve. Peccato l’imminente polmonite. Quantomeno ho sfoggiato i miei nuovi Dolce&Gabbana rosa antico, che sono tipo l’amore.

Ieri.
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Oggi invece oltre al sole c’era anche caldo. Una di quelle giornate autunnali che definire perfette sarebbe banalmente un eufemismo.
Così perfetta che Stefano mi ha trascinato (a fatica, come potete immaginare) da California Bakery. Strano. Facendomi saltare Letterature comparate. Ahi ahi Stefano.
Io poi ho trascinato a mia volta Sara, sua coinquilina nonché nostra compagna di università, nonché ragazza simpaticissima.
Lei a sua volta ha cercato di trascinare Anna, sua amica lesbica, nonché nostra compagna di università, nonché altra ragazza simpaticissima, non riuscendoci.

Ecco. E’ stato un pranzo degenero. Nel senso che ho raccontato apertamente e senza giri di parole il mio ritorno nella cerchia del sesso (sì, Francesco, sì, God save gli uomini con le palle, sì, poi ne parlerò) a tutta Piazza S. Eustorgio che mi guardava inorridita. Specialmente una simpatica coppia quarantenne che probabilmente cercava un po’ di pace. Ah. Ah.
Sara ride, piange, dice “Stefano, ma perché non me l’hai fatta conoscere prima? Giulia sei il mio nuovo Dio, io ti amo“, e lui che risponde “Capisci perché ti dico che è unica?”
E voi capite perché il mio egocentrismo dilaga sempre di più?

Poi il degenero è continuato a casa di Lorenzo (ex di Stefano) con cui mi trovo sempre in perfetta sintonia perché è l’unica persona con una misantropia superiore alla mia. Mi sento così incredibilmente a mio agio ad odiare tutto e tutti senza sentirmi un’aliena.
Doveva andare a fare la spesa, ha così pensato di chiamare Stefano che, in quanto genovese, sa perfettamente come usare i soldi senza sprecare mezzo centesimo. E con Stefano sono arrivata anche io.
Risultato, entro all’Esselunga urlando “Ma perché c’è il cartello che non si può entrare con le borse? E io come faccio?!” ed esco che il cassiere cerca inutilmente di nascondersi mentre ride per il mio insistente “Ste, sei bravissimo, dovresti farti pagare, non da Lori eh, cioè, magari sì, però dico, dagli anziani, tu gli fai la spesa e loro ti pagano, meglio di così.”
Quello che è successo nel mezzo lo tralasciamo, sì.

Concludendo, oggi avevo il ciclo, stavo malissimo, ma è stata una di quelle giornate che non scambierei mai e poi mai con divano, tv, cibo, madre che mi fa da serva.
I love life.