Ieri mattina mi sono alzata più presto del solito (e ce ne vuole), perché Brilly miagolava come una pazza per uscire. Ma cosa vorrà mai, dove sono i miei, perché esiste, perché esisto, perché esistiamo tutti. E cose così.
Neanche il tempo di lucidarmi la mente che guardo fuori e vedo un velo di neve sull’erba del giardino e tanta altra che cadeva giù. Fiocchi morbidi, da toccare, da spalmarsi sulla faccia, che sono tornati dopo nove lunghi mesi. “Ci è voluto un parto” cade a pennello.
(Ahah, come sono simpatica.)
E niente, mi sono messa a piangere, ero come Lorelai Gilmore che quando nevica esce di casa urlando che è il giorno più bello dell’anno.
Sì.
Io amo la neve.
Ho rispolverato il mio amato Bill Murray, dando il via al mese delle tradizioni.