Ho ancora l’odore di Andrea addosso da ieri. Sarà che è tardi, che l’estate è scoppiata all’improvviso e che per la prima volta dopo tanto tempo, la sto vivendo.
Ogni anno succede qualcosa che prontamente mi rovina questi mesi che dovrebbero essere all’insegna del relax, ma che per me sono sempre stati sinonimo di depressione, inazione, rimpianti, e tutto il resto.
Quest’anno, però, è diverso, sto affrontando il tutto con una leggerezza che non mi contraddistingueva da tanto. E quasi senza nemmeno accorgermene, peraltro. Stapperei una bottiglia di Moët.
Ieri ho detto ad Andrea di non cercarmi più.
A volte, pur di non restare soli, ci spingiamo verso persone che di noi non potranno avere mai niente, se non l’odore addosso per qualche ora, il ricordo di un sapore o del suo pene indurito mentre ti tira per i capelli.
A volte, pur di non stare con le persone che ci meritano, quelle che potrebbero farci stare bene – davvero bene, finiamo con chi invece non merita di stare nemmeno sul nostro stesso pianeta, a respirare la nostra stessa aria.
Pian piano sto iniziando a sentirmi in grado di meritare qualcosa di meglio. Penso che dovrei esserne felice.
Penso che forse, lo sono.