Sono andata a trovare Aline e Giuseppe prima della loro (e ormai anche della mia) partenza. Probabilmente avere come amico uno chef che lavora in una cucina stellata non è una delle idee migliori per tenersi in linea prima di andare al mare, ma ormai.
Le premesse erano che pomeriggio saremmo dovuti andare a fare shopping. “Aly, ho tantissime cose da prendere. E sono urgenti, davvero.”
Ecco. Questa premessa si è successivamente tramutata in una prevedibilissima pennichella post abbuffata.
Non dormivo così in pace probabilmente dal 1999.
Prova schiacciante di quella rilassatezza, a me solitamente sconosciuta, è l’aver dimenticato il carica iphone portatile a casa loro dopo essermene andata di corsa prima di essere risucchiata anche nella cena.
Il caricatore dell’iphone, capite. Quella cosa che piuttosto levatemi le scarpe. Qualsiasi scarpe siano. (Diciamo.)
Ormai quasi a casa, mi riprecipito da Aline, che mi apre la porta con questo.
E capisci la vera amicizia dov’è. Quella che dura da ormai dieci lunghi anni e non finirà mai.