Un giovedì sera come tanti altri, una romantica cena sui navigli, una passeggiata per godersi l’improvviso caldo poco autunnale. Tornare a casa tardi, affrontare la sfiancante routine dello struccaggio, e, finalmente, il materasso morbido, il piumino confortante.
Poi, l’urlo straziante. Corro da mia madre. “Forse sono caduti degli uccelli, ho sentito dei versi fortissimi, andate a vedere.”
E la verità, che una giovane ed innocente ventitreenne non avrebbe mai voluto sapere.
“Giulia, sono i ricci che si accoppiano. Mai sentito il detto ‘godere come un riccio’? Lasciali fare.“