I film di Natale nelle sale – i film stranieri

Ecco finalmente i pezzi forti di questo Natale (scusa Italia). Sono tanti, e per di più sembra che valga la pena vederli tutti. Io e R. abbiamo intenzione di fare una maratona al cinema da qui a, appunto, settimana prossima, che nemmeno i peggiori nerd. Ci siamo persino fatti una card cumulativa per facilitare gli accessi al cinema, ebbene sì.

Cominciamo subito con quello che è forse il più atteso e sponsorizzato film di Natale, nonché l’unico, tra gli stranieri, ad avere proprio questa tematica.
“Big Hero 6”
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Se siete stati al cinema negli ultimi tre mesi avrete sicuramente visto il trailer, e sicuramente sarete scoppiati a ridere vedendo i movimenti di questo buffo robot gonfiabile. Anche i più duri di cuore non resisterebbero.
Buffo e maldestro, mi ci rispecchio molto, un po’ come successe con Kung Fu Panda. (Sono davvero così. meh.)
Negli Stati Uniti ha rasentato la soglia dei record nelle sale, Big Hero 6 è il primo adattamento di un fumetto Marvel targato Disney.
Grandi, piccini, nonni, in famiglia o con la fidanzata, deve essere una ventata di umorismo in grado di far passare il malumore a chiunque e scacciare via i cattivi pensieri.

“Gone girl – L’amore bugiardo”
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Continuo a non capire quest’abitudine tutta italiana di stravolgere totalmente i titoli originali dei film. Cosa vi abbiamo fatto di male? Davvero credete che abbiamo ancora bisogno della parola ‘amore’ rifilata in tutte le salse per alzare il nostro pigro culetto e mettere piede in un cinema?!
Evidentemente sì.
Tralasciando questo (mica tanto) piccolo particolare che comunque con la produzione del film non ha niente a che fare, questo film drammatico e a tratti thriller (giudicando dal trailer) è firmato David Fincher con protagonista Ben Affleck, già questo dovrebbe bastare.
Mostra il cambiamento di una coppia, della serie ‘Ceravamo tanto amati’, ma ora non ci possiamo vedere e se muori è anche meglio.
Può essere considerato un po’ il “dietro le quinte” di tutta quella cronaca nera che i telegiornali amano tanto propinarci.
Il film è decisamente lungo (145 minuti) ma penso che ne valga la pena. Io e te ci vediamo domani, Ben.

“Lo Hobbit – La battaglia delle cinque armate”
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Terzo e ultimo capitolo del prequel de Il signore degli anelli, tutti sappiamo chi, come, cosa e perché.
Con ogni probabilità ne sapete meglio voi di me, se ho amato la prima trilogia, questi prequel no. O meglio, non saprei dirlo: ogni volta che ho provato a vedere gli altri due Lo Hobbit mi sono sempre addormentata.
Cosa non da poco: ho appena letto un articolo su Internazionale in cui il lavoro fatto da Peter Jackson viene totalmente smontato.

“St. Vincent”
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Bill Murray è sempre – sempre sempre sempre, una garanzia.
Ieri sera mi sono vista un altro suo film (“Le avventure acquatiche di Steve Zissou” di Wes Anderson), inutile dirne il giudizio: Murray è, da anni ormai, nel mio Olimpo personale.
Una commedia come forse se ne sono viste, due generazioni diverse che si scontrano e finiscono per influenzarsi, cambiarsi, modellarsi a vicenda. Sì, ma in questa c’è Bill Murray.

“Storie pazzesche”
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Altra commedia, ma che ha poco a che vedere con quelle a cui siamo abituati noi e ancora meno con l’ironia di Bill Murray.
Questo film l’ho già visto, facendomi trascinare da R. che ama i film sudamericani. Se siete facilmente impressionabili e poco open mind NON VEDETELO.
Film surreale, vorrei tanto spoilerarvi ma magari tra di voi si nasconde qualche masochista.
Non che sia un brutto film, mi sono anche divertita, ma ho trovato eccessivamente forzata la scelta di far finire quasi tutte le storie (è diviso in “capitoli” ognuno con una storia diversa) con la morte tragica ed imprevista di qualcuno (ok, scusate, non ho resistito).
Penso che ci fosse già abbastanza morale senza trucidare persone a picconate, tutto qui.

“Magic in the Moonlight”
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Il classico film di Allen. Anzi, io lo chiamo Woody, siamo grandi amici: se sei il mio regista preferito non possiamo non avere una relazione quantomeno intima.
Con classico forse dovrei dire “Lo stesso film di Allen”, io ancora non l’ho visto, ma ovunque leggo le stesse recensioni e pareri: sempre la solita solfa di qua, i soliti dialoghi di là, ecc ecc. Che noia!
Woody Allen è e sempre sarà Woody Allen. Se vi piacciono i suoi film andate a vederlo, se non vi piacciono è perché non lo capite: nella sala accanto troverete il film di Boldi pronto ad accogliervi.
(Woody guarda come ti difendo a spada tratta dagli ignoranti.)

“I pinguini di Madagascar”
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I pinguini sono la mia ossessione, e R. vuole reprimere i miei impulsi.
Glielo dite voi che mi deve portare a vedere questo benedetto film?

“Jimmy’s Hall – Una storia d’amore e libertà”
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Dicevamo, del bisogno di inserire ‘amore’ possibilmente ovunque perché noi, in quanto popolo di ignoranti, se no il film non ce lo filiamo?
Dramma storico firmato Ken Loach, un regista di tutto rispetto che io però conosco poco. Il film sembra fatto bene, ambientato nell’Irlanda del ’32.
Come in ogni film storico che si rispetti arriva qualche rivoluzionario le cui idee progressiste non vanno a genio a tutti, e allora chi avrà la meglio?
Eh, chissà.. come in ogni film storico che si rispetti.

“Mommy”
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Premio della giuria a Cannes, un dramma che mostra quanto può amare e sopportare una madre. La regia sembra magistrale, solo vedendo il trailer mi sono venuti i brividi.
Da vedere.
“Non basta amare qualcuno per salvarlo.” O forse sì.

“Pride”
locandinaw
Il Milk britannico, meno impegnativo e più spiritoso. Esilarante e commovente dicono i vari critici. Da vedere, peccato sia capitato in un periodo pieno di big.

Vorrei tanto sdoppiarmi, triplicarmi, per andare a vederli davvero tutti.
Oltretutto, dal primo gennaio sono in uscita moltissimi film interessanti, uno dei primi, se non il primo post dell’anno sarà sicuramente su questo.
Stay tuned.

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