Come sono iniziati, gli Oscar sono finiti, ed eccomi qui a tirare le mie umilissime somme.
Vorrei commentare un po’ i look delle star perché c’è sempre qualcuno da cui imparare e qualcun altro di cui ridere, ma prima un paio di commenti sulle assegnazioni delle statuette.
Anzi, in particolare una: non sono d’accordo sull’aver snobbato in questo modo Boyhood. Per la prima volta nella storia del cinema, un film si è mischiato con la realtà. Si è letteralmente fuso ad essa.
Ma ok.
Birdman è comunque un film con le palle, probabilmente più di Boyhood. Anzi, probabilmente con troppe palle: il piano sequenza (magistrale, eh) mi ha fatto venire il mal di mare.
Faccio fatica a capire perché i registi sudamericani (tutti) tendano sempre ad esagerare.
La regia a tratti ha surclassato il senso della storia, recuperando poi sul finale.
Ma tant’è, ha vinto quindi complimenti comunque meritatissimo.
Detto ciò, mi autostronco qui se no il post lo finisco in tempo per gli Oscar 2016.
I look.
Si sa, tra gennaio e febbraio i red carpet dedicati alla musica e al piccolo e grande schermo si sprecano, si sperimenta per poi arrivare alla notte regina e sfoggiare i grandi classici.
Si osa meno, ma non mancheranno gli strafalcioni, e tanti “mh, ok.” (NO!)
Oggi volevo passare i vincitori (e qualche mia personale vittoria :P) e domani la plebe.
Inizio con QUANTO E’ STATO FANTASTICO NEIL PATRICK HARRIS.
Io gli voglio troppo bene, davvero.
Ha dato subito dimostrazione delle sue abilità da palcoscenico (giusto ieri dicevamo dei suoi successi a Broadway) con un siparietto insieme ad Anna Kendrick e Jack Black (osannato, avevate dubbi?). Pat pat.
Stage romantico, quasi fiabesco. Che sia un caso con il mood di Cinderella che aleggia sopra le nostre teste?
Vestito inizialmente di grigio, ha poi cambiato successivamente outfit (che ha compreso un semi nudo, per citare Birdman). Bellissimo. E io difficilmente sopporto il grigio.
Il marito, invece, sembrava un maggiordomo.
Outfit praticamente identico, quello di Benedict Cumberbatch ma, probabilmente complice la statura differente, e un po’ anche quegli occhioni lì, è risultato invece molto elegante.
Aiutato forse anche dalla moglie (sposata appena una settimana fa!). Ma quanto sono teneri??
Ex equo doveva essere, tra lui, Keaton e il vincitore Eddie Redmayne: bellissimo in un blu profondo.
Tra tanti classici smoking neri ne vedremo (per fortuna) qualcuno differente.
Elegante, un patatino coccoloso durante il discorso in cui ha ringraziato, fondamentalmente, il mondo. Tra cui, ovviamente, la sua neo sposa (qui si sposano tutti!).
Dal miglior attore alla miglior attrice: Julianne Moore è una garanzia, sempre.
Su quella statuetta c’era scritto il suo nome.
Trucco e abito in perfetta sintonia con la grazia che la contraddistingue. Stunning.
“Karl Lagerfeld made this for me!”
Anche a me Karl li fa.. Sì sì.
Per i non protagonisti, invece, Patricia Arquette e J.K. Simmons.
Come sbaglia abito ad OGNI occasione Patricia Arquette, forse nessuna.
Sul red carpet non riusciva nemmeno a camminare con quegli scarpantibus su cui, evidentemente, non sapeva camminare.
Quello che doveva coprire non l’ha coperto, e ogni volta si dimostra lontana dalla raffinatezza e dalla grazia che per me sono essenziali.
Ha voluto indossare un abito di una sua cara amica, avrei tanto voluto che qualcuno le dicesse che la notte degli Oscar non è l’occasione giusta per fare opere di carità.
Detto ciò, è comunque una donna meravigliosa che spende parole e non solo per i più deboli e, in questo preciso caso, della parità di sessi. Con una Meryl Streep infuocata, della serie “Yo sis!”. Bella zia.
J. K. Simmons ultra glamour! Gli accessori fanno la differenza, anche su un uomo.
Sono contentissima per il suo Oscar, indubbiamente meritato. Il suo primo. (Anche se ogni ruolo che Edward Norton tocca si trasforma in oro.)
Altro film uscito sconfitto dopo Boyhood è American Sniper, ma Brad (sono amica anche sua..) è comunque vincitore. Elegantissimo con quella barba da “Tanto a vestirmi bastano i miei occhi e il mio sorriso” che lo vorrei tanto mordere.
Concludo con il cast del film trionfatore degli Oscar 2015: Birdman.
Michael Keaton e Edward Norton superlativi, sia in bravura che in stile. Keaton brizzolato mi piace di più, Norton ha sempre quell’aria a metà tra lo svogliato e il sognatore che poi fa sognare noi.
Emma Stone come sempre colpisce dritta nel segno, e porta egregiamente un abito che donerebbe alla Nicole Kidman di turno (anche se domani ne abbiamo anche per lei.. oh.. eccome.)
Ma, per quanto mi riguarda, la vincitrice assoluta di questi Oscar, in quanto a stile, è Naomi Watts.
Si commenta da sola. (Aiutata dal rossetto malva in un contrasto semplicemente perfetto col biondo dei suoi capelli, tagliati in perfetto trend da lob-mania).
Domani ci divertiamo, passo e chiudo.