Sono stati annunciati, a Londra, i finalisti di quello che è il concorso di fotografia più grande del mondo: i Sony World Photography Awards.
173.444 partecipanti. Il record nella storia del concorso.
Tra le categorie anche una per i non professionisti (Open). Trovo che sia giusto e in qualche modo anche doveroso dare l’opportunità a chi merita di essere conosciuto, specialmente in un’epoca in cui molti artisti mediocri (eufemisticamente parlando) diventano famosi per pura fortuna, mentre chi lo meriterebbe davvero resta spesso nell’ombra.
I finalisti sono 35 ed avranno la possibilità di esporre alla Somerset House di Londra, mentre il vincitore (che verrà annunciato il 23 aprile) riceverà 25mila dollari.
Ebbene sì.
Robetta insomma.
Superfluo dire che le fotografie arrivate in finale abbiano un forte impatto visivo e siano in grado di trasmettere ciascuna una storia, anche se (mia personale opinione) non tutte si distinguono per eccessiva originalità.
Ma tant’è.
Dall’importanza dei capelli (in grado di cambiare totalmente la visione che abbiamo di noi stessi e che gli altri hanno di noi; te, ragazza da “ho-sempre-avuto-i-capelli-lunghi” prova ad immaginarti con un bel pixie cut che tanto va ora. ecco.), alla sensibilizzazione di malattie (ad esempio l’obesità, che cresce sempre di più, e la cecità che non può essere curata nei Paesi più poveri) e sindromi, come quella di Down (è la più comune disfunzione cromosomica nei neonati).
Alle differenze di stili di vita tra popoli, dal Kenya alla Siberia (io a quel bambino vorrei tanto mordere le guance..), o a quella tra città (Los Angeles vs Berlino, ad esempio).
Insomma, un tripudio di diversità.
La potenza della fotografia è proprio questa: ti accorgi di quanto sia immenso il mondo in cui stai vivendo. E affascinante.
Bello, semplicemente.
concordo, la fotografia è un mezzo di comunicazione magnifico!
"Mi piace""Mi piace"