Ormai possiamo dirlo: la primavera è arrivata. Milano è ferma a 12 gradi da giorni, il sole splende, da qualche parte le rondini sono uscite dalla loro ibernazione/estinzione, e io posso finalmente dire addio alla depressione da meteoropatia e, cosa non da meno, alle mie amate (…) collant.
(L’altro giorno su twitter i vari professori mancati mi hanno fatto notare che si dice I collant, al maschile, ma io sono per il women power quindi continuo con LE collant. tiè.)
E se la società occidentale tende all’individualizzazione aka solitudine aka nessuno si fila le gioie degli altri, in molte parti del mondo non è così. Ad esempio in India, in Nepal e nel Bangladesh.
L’arrivo della primavera nelle comunità indù viene infatti celebrato con una festa dai mille colori chiamata Holi in cui ci si lancia fiori e polvere colorata, e ovviamente si festeggia con canti e balli, il risultato è questo:
(Appena ho visto le foto non ho potuto non condividerle)
(Questi sembrano i miei capelli)
Voglio però sottolineare una cosa, che marca nuovamente quanto certe popolazioni siano distanti anni luce dall’avere una mentalità aperta: le vedove non sono considerate degne di alcun piacere terreno, e vengono quindi ovviamente escluse da ogni celebrazione.
Comunque, anche lì le cose si stanno muovendo, e una Ong ha organizzato una sorta di festa privata radunando oltre mille vedove.
Per quanto riguarda noi, ci dobbiamo accontentare della Color Run.
Però io sono comunque felice che sia primavera.