Oggi è Pasqua, una festa che non è che io senta molto: fondamentalmente trovo abbastanza insensato quello che si crea per qualcuno che resuscita da oltre duemila anni, e poi si mangia cioccolato, che io amo e che di conseguenza odio perché mi fa ingrassare mentre sto cercando inutilmente di dimagrire.
Sono una persona complicata, lo so.
Comunque, dovendo essere una festa di gioia e amore, condivido con voi qualcosa che in qualche modo mi porta serenità in un periodo abbastanza difficile: vedere i ciliegi in fiore.
Uno spettacolo che mi riempie davvero di gioia, anche solo per pochi istanti, torno bambina, con quella genuinità tipica di quando non hai preoccupazioni.
Qui se ne trovano di ciliegi, ma tutti saprete che la loro terra è un’altra e, ahimè, ben lontana da noi.

In Giappone la fioritura dei ciliegi (Hanami) è una vera e propria tradizione, oltre che ad uno spettacolo per gli occhi e per l’anima, che va avanti da oltre mille anni (non proprio come l’amico Fritz morto e resuscitato ma ci siamo quasi).
Semplicemente si ammirano gli alberi sbocciare, ci si immerge dentro alla loro rinascita per provare poi una rinascita personale.

Andare in Estremo Oriente non mi è mai interessato più di tanto, anzi, pensare di immergermi in tutto quello smog e a come ne risentirebbe la mia povera pelle mi ha sempre allontanato dall’idea di inoltrarmi fino a lì, ma ultimamente, complice la mia dipendenza dal cibo giapponese, qualche pensierino qua e là ce lo sto facendo, e vedere certe fotografie sicuramente aiuta.

Immaginatevi immersi nei ciliegi, letteralmente, su un prato, un telo, degli uramaki appena sfornati da un giapponese DOC, a bere sake e rilassare il diaframma, facendosi poi l’immancabile selfie..
Ah, che gioia.

Che dite, lo organizziamo un viaggio a Tokyo per la prossima primavera?