Come promesso, ecco altri post sull’Expo.
Sono stata altre due volte, facendo un po’ di ordine, oggi parlerò del resto dei padiglioni che ho visitato, nel prossimo post, invece, dei Cluster (che sono tantissimi!), e poi, finalmente, il primo post sul cibo: ormai ho mangiato in abbastanza posti diversi per poterne parlare! (No bueno per la mia linea..)
Ho anche visto lo spettacolo che fanno (credo) ogni ora nelle ore centrali. Dopo aver incrociato Calimero uscendo dal bagno, l’ho seguito e mi sono imbattuto in un simpaticissimo spettacolo di danza, anche se a tratti imbarazzante.
Ma passiamo ai padiglioni..
Azerbaijan
Il padiglione che più mi è piaciuto, insieme alla Corea.
Dei fiori (finti) divisi in aiuole, ognuna con un colore diverso (La sinfonia dei colori, appunto) a rappresentare i paesaggi, la flora e la fauna del Paese, e se ci si passa sopra le mani vengono riprodotti i rumori tipici di quel contesto: era allo stesso tempo divertente ed emozionante, io ci ho perso non so quanto tempo!
Poi, ovviamente, la parte dedicata al cibo: su dei video vengono mostrate le loro materie prime e come vengono utilizzate.
Ungheria
In una parola: essenziale.
Diversi banchetti, in cui persone tipiche del posto lavorano i loro prodotti, tirando fuori incredibili oggetti fatti di legno e, in primis, vestiti!
Spagna
A me non è piaciuta. Molto grande, ma ci sono solo tanti schermi (dispersivi) in cui viene spiegato il Paese, che comunque tutti più o meno conosciamo. Potevano impegnarsi di più, diciamo.
UK
Gli inglesi hanno voluto rappresentare il loro Paese come un alveare, in cui innovazione e creatività aiutano lo sviluppo del pianeta.
In realtà, c’è solo quello. E il ristorante, per cui sono andata apposta (non è come credete, solo unto e fritto!), ma di questo, come ho già detto, ne parlerò nei prossimi giorni.
Messico
Qualcuno ha detto colori?
Il padiglione è grande, posto su più piani. Si viene accolti da una fontana di acqua e perline ed un video in cui viene raccontato il Paese, poi inizia un percorso fatto di oggetti tipici del Messico.
Mi ha colpito molto la pietra ossidiana, che si poteva anche toccare, e, ovviamente, l’allegria che tutti quei colori trasmettono.
Israele
Ti accompagnano in una sala in cui viene mostrato un video, abbastanza lungo (ma il padiglione è tutto qui!), in cui una ragazza israeliana (e molto, molto bella) spiega come Israele abbia influenzato la cultura del cibo in tutto il mondo, anche in Italia!
Un viaggio che parte da lontano e arriva ai giorni nostri, molto interessante. E nella sala mi sembrava di essere a Gardaland, più precisamente nella casa di Prezzemolo. : P
Francia
La struttura è molto interessante, molto grande, ma a dire il vero il contenuto è abbastanza scarno.
Sarà che io amo questo Paese, l’ho girato in lungo e in largo, ci sarebbero così tante cose da far vedere! Ma è anche vero che i Paesi vicino a noi, o comunque i più conosciuti (come abbiamo già visto Stati Uniti e Spagna) non hanno molto interesse a spendere soldi per farsi conoscere, perché in realtà sono già conosciuti!
Quelli che vedete sono i bozzoli di seta e del cotone!
Vaticano
E’ esposta L’ultima cena di Tintoretto, e vari video in cui vengono mostrati i mali del mondo e di come con la fede in Dio possano miracolosamente scomparire.
Tant’è.
Paesi Bassi/Olanda
Qui in realtà non c’è nessun padiglione, ma tanti piccoli food truck di cibi caratteristici, a me ha divertito molto quest’idea!
C’è anche un palco in cui ogni tanto vengono fatti degli spettacoli, la sera sempre.
Io, di sera, ancora non ci sono stata, ma mi hanno detto che è la parte più animata dell’intero Expo!
Polonia
Enorme giardino, qualche spezia, dei divanetti fuori. Stop.
Bielorussia
Nel suo essere piccolo, a parte i soliti video, qualcosa di caratteristico c’è. E sì, quello è sale!
Cina
E’ l’unico padiglione in cui ho accettato di fare la fila, in realtà era molto scorrevole dato che fanno entrare molte persone alla volta.
Anche questo, molto interattivo ed espositivo.
Inutile dire quanta storia si porti dirtro questo enorme Stato, e se penso al valore degli oggetti (come i telai, la seta) esposti, beh, diciamo che se qualcuno rubasse quelle cose si potrebbe fare una vacanza mooooolto lunga..
Mi ha colpito moltissimo il ricamo Su, realizzato su una foglia di gelso, che illustra “le Vie della Seta“, riuscendo ad includere oltre 4000 anni di storia.
Irlanda
E’ il primo padiglione che si trova dopo i vari stand pubblicitari, e ogni volta ci trovo una fila chilometrica, tanto che mi sono incuriosita moltissimo di visitarlo.
Alla fine del mio giro, nel pomeriggio, non c’era più nessuno, sono entrata e, boh.
Niente, zero.
Davvero.
Ok, qualche bella parola. Giusto qualche, e stop.
Pingback: I cibi provati all’Expo – parte uno: Corea, Uruguay, UK, Olanda, Thai | Giulia Violante·
Pingback: Addio 2015, la mia esperienza all’Expo in oltre una quindicina di visite | Giulia Violante·
Posts like this brhtgien up my day. Thanks for taking the time.
"Mi piace""Mi piace"