Altra puntata di ‘Giulia e la sua vita all’Expo’

  
Altra puntata di ‘Giulia e la sua vita all’Expo‘, perché ormai qui dentro ci vivo ma, ehi, ho fatto il season pass (saltando le ore di coda all’entrata), si mangia da Dio, sembra un parco giochi, perché non godermelo al massimo?!E così continua la mia avventura nei padiglioni.

Qatar

Come potete vedere dalla luce nelle foto è stato il primo che ho fatto in una giornata in cui sono andata da sola (e sono stata benissimo!).

Sempre per la storia che salto la fila all’entrata sono stata tra le prime a mettermi in coda qui, sono entrata quasi subito, ma due minuti dopo si è formata una fila lunga altri due padiglioni. 

Beh, piaciuto mi è piaciuto, ma è più bello da fuori e quella fila chilometrica non l’avrei fatta! 

La forma del padiglione è quella di un cesto di vimini, che loro usano per conservare il cibo. 

Dentro, una ragazza ci accoglie ad un tavolo e spiega i loro piatti tipici (no maiale, mi raccomando!), per poi continuare per un percorso che termina ai piedi di un enorme albero che riprende il famoso albero della vita, in cui viene rappresentato un video che spiega la loro filosofia sul cibo (ovviamente).

Fuori, vengono inscenate delle stanze tipiche del posto: la cucina, il forno, quella per i tatuaggi, il salotto, ed anche il bar è a tema

   
    
    
    
    
    
   
Kuwait

“L’acqua è la chiave per la sopravvivenza!”

Beh, da fuori è incredibile. Dentro, anche!

Prima di tutto, un video su una parete circolare, una sala dove pioggia e tuoni fanno da padroni, facendo nascere tante piante, quindi la vita.. poi il Paese in miniatura e tante piccole accortezze che ti fanno calare nell’atmosfera.

La semplicità premia, per quanto mi riguarda. 

(Frecciatina al padiglione qui sotto..)

   
    
    
    
    
    
    
    
    
 
Germania

Tutti a raccomandarmi di andare a vedere il padiglione della Germania, e beh, finalmente ci sono andata. Ho tirato un sospiro, fatta la coda, ed eccomi dentro. 

Posso finalmente dare il mio giudizio, senz’altro positivo, e forse troppo

Nel senso che forse è stato fatto eccessivamente bene

Sono descritte nei particolari tutte le innovazioni che la Germania ha introdotto nel territorio, io sono stata dentro 50 minuti e sono andata di corsa!

Uscendo mi ricordavo ben poco, decisamente troppe informazioni. 

Alla fine uno spettacolo di due ragazzo tedeschi simpaticissimi ed in tema col tema del padiglione.

La genialata? Una seedboard che ti consegnano all’entrata. Un normalissimo cartoncino quadrato che, se lo posizioni su dei tavolini appositi, si trasforma in uno schermo!

Fuori, un’enorme terrazza in cui ci si può anche riposare tra un padiglione e l’altro. 

O meglio, tra una coda e l’altra

   
    
    
    
    
   

   
    
    
   
Cile

Mentre ero in coda, in molti uscivano dicendo “non ne vale la pena, andate via!”, ma io mi sono fidata di mia madre che ci era già stata, ed ho fatto bene. 

Sinceramente non so la gente cosa si aspetta di vedere, se vuole la pappa pronta ogni volta, ma a me è piaciuto moltissimo seppur privo di chissà quali tecnologie e innovazioni. 

Ho imparato cose che non sapevo, ad esempio che è il Paese più lungo al mondo, che è l’unico ad avere tutti i climi del pianeta (tranne quello tropicale) e che è il secondo esportatore di salmone dopo la Norvegia. 

Otto regioni, una sala in cui per ogni regione, posizionandoti davanti al video che la rappresentata, potevi sentire i rumori che la caratterizzano. 

Poi, una sala semicircolare in cui veniva trasmesso un video, lo schermo era così grande che mi sembrava di esserci dentro!

Deduco sia questo l’effetto che vogliono trasmettere. Ecco, stare sotto un immenso cielo stellato che sembrava vero mi ha commosso

   
    
    
    
    
    
 Austria

In pratica, la riproduzione di una foresta

Fortunatamente ho fatto solo venti minuti di coda, bella, piacevole, fatta incredibile bene, ma se vado a Bergamo a venti minuti da qui la trovo uguale!

   
    
   
Ecuador

Con la su mascotte Boobie, direttamente dalle Galapagos. 😛

Purtroppo descritto con immagini e parole non rende, ma è stato uno di quelli che mi è piaciuto di più, nonostante sia molto semplice

Il padiglione si divide in quattro “zone”, una per ogni regione del Paese (la costa, le Galapagos, l’Amazzonia e le Ande), e per ognuna c’era un ragazzo del posto a raccontare le caratteristiche e cos’ha di speciale quella regione, e cosa la differenzia dalle altre.

Ho imparato un sacco di cose, esattamente come in Cile! Ad esempio che le loro banane e i gamberi sono i più esportati al mondo, e il tonno il primo in Europa.

Famosissimo anche il loro cacao, e un tipo di rosa unica al mondo!

Inutile parlare poi delle Galapagos, che mi hanno sempre affascinato. 

Inoltre, hanno messo dentro a dei contenitori di vetro tutti questi prodotti tipici, e se ti avvicini riesci a sentire il loro odore

Una cosa molto semplice, ma d’effetto!

   
    
    
    
    
   

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