La settimana della moda di Milano sta subendo una vera e propria rinascita grazie al cambio di vertici di molti brand, che hanno finalmente saputo allinearsi ai tempi che cambiano.
Primo fra tutti Gucci:
Ho osannato più volte Alessandro Michele su questo blog e lo farò anche oggi.
Un mood anni ’70 così estroso che sà quasi di caricatura, da personaggi di un cartone animato.
Dolce&Gabbana:
Per quanto riguardo lo spettacolo, la sfilata di Dolce&Gabbana è probabilmente la milanese più attesa e in assoluto tra quelle più desiderate.
Un tripudio di colori e un inno all’italianità, quest’anno più che mai (vedasi abiti con pasta stampata..!).
Luisa Beccaria:
La designer ha preso ispirazione dalle ninfee di Monet, e infatti non è un caso che io ami i suoi abiti, che danno una sensazione di leggerezza, come se, una volta indossati, si potesse camminare sulle nuvole.
O sulle acque, proprio come le ninfee.
Decisamente più cosmopolita è la collezione di Fendi firmata Karl Lagerfeld:
Ermanno Scervino:
Ho scelto Scervino come brand che rappresentasse quell’eleganza classica senza tempo, perché è uno dei pochi (anzi, pochissimi) che è riuscito a rielaborarla per non renderla ripetitiva, ridondante.
Prada:
Un’eleganza simmetricamente opposta a quella di Scervino, più contemporanea (nonostante un aiuto dagli anni ’60 sempre presente).
Photocredits: Indigital.tv.