Stasera ha piovuto, il primo dei tanti temporali estivi che ci attendono, come ogni estate.
Col tempo ho capito che non c’è niente di male nell’ammettere di soffrire, e oggi è un giorno diverso, sono uscita sotto la pioggia, e non ho avuto paura.
Se penso a tutte le volte che, per una goccia sporadica, ho tirato fuori l’ombrello in preda alla disperazione perché, oddio, i capelli!
Stavolta mi sono messa sotto la pioggia, ho sentito ogni singola goccia cadermi sui capelli, scivolarmi sul viso, tanto che ad un certo punto ho iniziato a piangere e non capivo dove iniziavano le lacrime e finiva la pioggia.
Mi sono sentita in una scena di un film a caso, uno di quelli che mi piacciono tanto e che non si fila nessuno o quasi, tipo quelli di Xavier Dolan.
Oggi è un giorno diverso perché oggi R. fa 38 anni, e stavolta il suo compleanno l’ho vissuto da spettatrice, con uno semplice scambio di “auguri-grazie” degno di due sconosciuti che si incrociato per strada, per caso.
Sono lontani i tempi in cui “Everytime you have to go, shut my eyes and you know, I’ll be right by your side..”
Avrei tanto voluto chiedergli Davvero? Ti sta bene così? Ti rendi conto di quello che stiamo diventando? Due ex, come tutti gli altri nostri ex, come tutti gli ex del mondo, dell’universo forse. Due ex qualunque.
Meritavamo più di questo, vorrei dirgli.
E se potessi puntargli una pistola alla tempia per farlo restare, giuro che lo farei. Ma poi se ne andrebbe di nuovo, come ogni volta.
La verità è che, in questi anni, è cambiato tanto.
Riguardavo le foto che gli ho fatto tre estati fa, in vacanza in Provenza, ed ho visto un uomo, di 35 anni, con qualche capello bianco e gli occhi sinceri.
L’ultima volta che ci siamo visti, quasi un mese fa, ho invece visto un uomo di quasi 38 anni, con tanti capelli bianchi, e gli occhi sporchi, mentre entrambi fissavamo il Naviglio, al tramonto, senza più niente da dirci, perché ormai era tardi per dirci qualsiasi cosa.