Poi ti ritrovi al tavolo con uno che mesi fa ti sembrava diverso, o forse ci speravi solo, così, perché non ricordi neanche più com’è, fidarsi del genere umano.
E lui non solo si è rivelato come tutti gli altri, ma si è dimostrato anche peggio.
(Insomma, sempre la solita storia.)
Argomento del minuto: quello che mi scopavo, quello con il doppio della mia età, quello là che boh, voi uomini più crescete più regredite.
“Ma, vedi, a noi uomini piace tenere il piede in più scarpe, non diciamo mai addio.”
(Vantiamocene, dai, io ce l’ho più lungo.)
“Già. Siete dei codardi senza palle.” Detto con tono di sfida, fissandolo, dato che mi stavo riferendo anche a lui.
Ho pensato che magari si riuscisse anche a discutere del perché mi riferissi a lui. Sono una donna, agli uomini piace nascondere, a noi piace parlare.
E invece lui era perso in chissà quali pensieri, fissando la porta della toilette.
Non penso ci vedremo più.
Ciao Giulia, piacere di fare la tua ‘conoscenza’ 🙂
In effetti tutto ciò fa una certa tristezza…
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Parecchia.
Ciao 🙂
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