La cosa positiva di questa situazione è che sono tornata a scrivere.
La cosa negativa è che non ho molto da dire.
Ho visto Beautiful boy. Sono rimasta sorpresa e affascinata da un film come non accadeva da tempo.
Ho pianto per quell’incastro perfetto di regia, fotografia, musica.
Da giorni passo le notti con lo sguardo fisso nel buio, ad ascoltarmi quella colonna sonora, che mi racconta più di quanto io riesca a fare a parole in questo momento.
Perché non ci sono parole per descrivere tutto questo.
Una guerra senza armi, ma pur sempre una guerra.
Ho guardato il Grande Fratello.
Se vogliamo prenderla sul ridere, possiamo dire che questa quarantena mi sta fondendo quel poco di sano che mi è rimasto in zucca.
Se vogliamo prenderla con realtà, stiamo affrontando tutti, in modo diverso, un qualcosa che ci cambierà totalmente.
Ho sempre bistrattato quelle – tante, tantissime persone che dicevano “Guardo certe cose per distrarmi”, e ho sempre pensato “Quindi senti il bisogno di rincoglionirti per distrarti?”, mentre dall’alto della mia posizione non ho mai tradito quel talk politici che fin dal liceo (Annozero in primis) mi hanno fatto sentire parte di qualcosa.
Alla fine ho ceduto anch’io, e devo dire che non me ne vergogno.
Siamo in tempi di guerra, in cui tutti ci dobbiamo adeguare. Persino io, costretta a comprare pesce all’Auchan vicino casa, piuttosto che andare alla nostra pescheria di fiducia, o al negozio bio vicino casa, perché entrambi in un altro comune.
Mi manca il sapore sano e sostenibile del quorn (quasi) più di qualsiasi altra cosa.
Ci ritroviamo ad aspettare con il fiato sospeso il bollettino delle 18, cercando di dare una forma a quelle centinaia di persone che stanno morendo ogni giorno, senza riuscirci.
Ieri è uscita la notizia che un’infermiera di 34 anni si è uccisa, per paura di aver contagiato i suoi pazienti.
Io quella ragazza la conoscevo. Era la sorella di una delle mie migliori amiche d’infanzia/adolescenza.
Quando Chiara mi ha dato la notizia in anteprima, le ho detto “Ma Daniela, la sorella della Fra?”, ho sperato fino all’ultimo che avesse capito male, poi i giornali hanno fatto il resto.
Una notizia devastante, che sai che, mentre tu sei qui, a scrivere al computer e a guardarti un film, cambierà per sempre la vita di quella tua vecchia e cara ex amica.
Uno sguardo sincero, la risata facile, che da ora in poi guarderà e riderà meno.
Cerchi di dare una forma al dolore di quella famiglia e, anche stavolta, non ci riesci.
Probabilmente, quando tutto questo sarà finito, dovremo guardarci allo specchio e ammettere che non riusciremo a quantificare tutto questo dolore, che sarà sparso un po’ ovunque dentro di noi.
Che sarà a tutti gli effetti parte di noi.