E’ così che Bruce Jenner conclude la sua intervista da Diane Sawyer (ABC News).
I più anzianotti (:P) lo conosceranno per essere un campione olimpico del 1976, le più attente ai gossip invece per essere il patrigno della prezzemolina Kim Kardashian (e delle altre due sorelle Khloe e Kourtney e dell’unico maschio Rob) e padre dell’ormai altrettanto prezzemolina Kendall, e di sua sorella Kylie.
Bruce infatti è stato sposato con Kris Jenner per oltre vent’anni, fino al loro divorzio quest’anno.
Poco dopo è uscito allo scoperto, ha fatto coming-out ed ha ammesso di essere transessuale, che si è sempre sentito una donna nel corpo di un uomo e che ora lo diventerà a tutti gli effetti, subendo vari interventi e cambiando sesso.
Che qualcosa fosse nell’aria si era capito persino qui dall’Italia, dove è praticamente uno sconosciuto, le poche foto che giravano lo vedevano strano, diverso e sofferente rispetto ai suoi anni d’oro.
Ora:
E vent’anni fa, la differenza c’è e come, e non solo per il tempo che passa!
C’è chi la definisce un’operazione di marketing, può essere, ma a 65 anni non deve essere certo facile ammettere sotto i riflettori del mondo intero di essere una donna.
Anche perché, ricordiamolo, è un campione olimpico e certe cose nello sport sono ben poco tollerate.
Non si è fatto filmare con abiti femminili perché, spiega, la femminilità è nell’anima, non nell’apparenza. Ed ha dannatamente ragione, molte donne o pseudo tali invece non lo capiscono.
Diane Sawyer tira fuori l’argomento reality (‘Keepin’ up with the Kardashians‘, che fino a qualche tempo fa trasmettevano anche in Italia e che io guardavo, lo ammetto, faccio outing anch’io! ahah!) e “a shameless selling of everything”, lo lascio in inglese perché è un’espressione molto forte e comunicativa.
Risponde che sì, ha ragione, ha se questo lo aiuterà a cambiare il mondo, ben venga la popolarità grazie al reality.
E, visto che abbiamo tirato in mezzo Kim.. come avrà reagito?
Ha sempre avuto un rapporto di complicità col suo patrigno, e si dice orgogliosa di lui e pronta a stargli accanto.
Beh, marketing o meno, sicuramente sarà qualcosa in grado di smuovere un po’ l’opinione a riguardo, le questioni di cambio sesso sono ancora un tabù, soprattutto nei Paesi più “sviluppati”.
E nel 2015, anche basta, no?
Qui l’intervista per intero:
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